venerdì 27 luglio 2007

ECCO TUTTI I NOMI DEI FONDATORI

PIEMONTE SALERNO ROBERTO LOMBARDIA ARRIGHI ALBERTO LO SURDO STEFANO BUONOCORE LUCIANO FRULI VENEZIA GIULIA PULEO SALVATORE VENETO DANIELI PAOLO SCARAVELLI PAOLO LIGURIA MAMMI MASSIMILIANO EMILIA ROMAGNA CASOLARI PAOLO TOSCANA MARRI ITALO MARCHE STAFOGGIA WALTER UMBRIA TRACCHEGIANI ALDO LAZIO AFAN DE RIVERA COSTAGUTI COSTANZA BUONASORTE ROBERTO BUONTEMPO TEODORO CACCIOLA BIAGIO LA STARZA GIULIO MESSA VITTORIO PROIETTI LIVIO REGIMENTI LUISA SABBATANI SCHIUMA FABIO SAMBRUNI ANTONELLA STORACE FRANCESCO ABRUZZO CENTORAME VINCENZO CAMPANIA ESPOSITO BRUNO PEZZELLA ANTONIO PUGLIA AGOSTINACCHIO PAOLANTONIO GALLO GIUSEPPE MAGGI ERNESTO CALABRIA LIMIDO GABRIELE BASILICATA MONTELEONE ANTONINO SARDEGNA DI CRISTO MICHELE SICILIA CARRARA ANTONINO GAMBINO CALOGERO MUSUMECI NELLO

FONDATO IL MOVIMENTO POLITICO "LA DESTRA".

Ieri sera, presso la sede di via Sebastiano Conca 6, davanti al notaioCimmino di Roma, e' stato formalmente fondato il movimento politico LaDestra. I 35 Fondatori hanno eletto Francesco Storace segretario nazionalee, su proposta di questi, il presidente Teodoro Buontempo, il segretarioamministrativo Giulio La Starza con il collegio dei revisori dei conti, eil Garante degli Iscritti Luciano Buonocore.Gli incarichi avranno durata fino all'assemblea costituente e congressuale,la cui convocazione sara' decisa nella prima riunione dei fondatori che siterra' martedi' prossimo alle 11 presso la sede del movimento, che avra'all'ordine del giorno l'approvazione del documento programmatorio (relatoreAlberto Arrighi), i primi incarichi organizzativi, la costituzionedell'intergruppo parlamentare per la destra (a partire dai parlamentarieuropei e nazionali che hanno gia' aderito - oltre a Buontempo e Storace,Stefano Lo Surdo, Nello Musumeci, Antonio Pezzella e Roberto Salerno - ecoloro che stanno per aderire), il piano finanziario.Lo statuto del movimento sara' diffuso a tutti gli aderenti e pubblicatosul sito www.storace.it . Entro il 9 settembre dovranno essere recapitatealla posta elettronica del sito tutte le proposte emendative da contenerenello statuto che dovra' essere approvato dall'assemblea costituente econgressuale. Analogamente si procedera' da martedi' con il documentoprogrammatorio.UNO STATUTO INNOVATIVOLo statuto del movimento non ha eguali nella politica italiana. Leinnovazioni sono di grande sostanza.NO AI SIGNORI DELLE TESSERE. L'adesione al movimento e' libera eindividuale. Chiunque vuole aderire lo puo' fare versando la quota in bancao all' ufficio postale e comunque non e' ammessa la possibilita' di farsiiscrivere da terzi. In sostanza l'obiettivo e' consentire la massimatrasparenza contabile e garantire l' effettiva identità del soggetto cheeffettua il versamento.CAMPAGNA 500 PER MILLE. La quota di iscrizione, che sara' determinata dalcomitato politico nazionale, sara' devoluta per meta' al volontariatosociale, come segnale contro l'ingordigia della casta politica.GARANTE DEGLI ISCRITTI. Al posto della commissione di disciplina, che intutti i partiti e' utilizzata contro le minoranze interne, viene istituitala figura del Garante degli iscritti, che dura in carica un anno. E' lafigura che ha piu' potere di qualunque organo del movimento, compresisegretario nazionale e presidente, riguardo all'attuazione dello statuto.In pratica, potra' annullare ogni deliberazione in cui si ravvisi unaviolazione delle regole statutarie. Svolgera' anche ruolo arbitrale, surichiesta delle parti, e comunque l'iscritto - al contrario di quel cheaccade in tutti gli altri partiti - non si vedra' preclusa la possibilita'di ricorrere in sede giurisdizionale in caso di violazione dei suoidiritti.NEL TERRITORIO. I circoli sono promossi - non autorizzati! - dai portavoceregionali che saranno nominati transitoriamente fino all'assembleacostituente e congressuale che determinera' le regole di elezione.NESSUNA SANZIONE. Lo statuto non prevede forme di sanzione per icomportamenti degli iscritti. E' la persona che si determina nella suapermanenza nel Movimento, non e' il Movimento giudice delle persone.Questione diversa riguarda i dirigenti, centrali o periferici che, proprioperche' investiti di cariche rappresentative del Movimento, possono essererimossi dal comitato politico nazionale, ma non sostituiti con altre figuredecise dall'alto. Nel caso di rimozione, e' convocata senza indugiol'assemblea di riferimento per l'elezione del successore.

giovedì 26 luglio 2007

Buontempo lascia An e raggiunge Storace

ROMA (26 luglio) - «Lascio Alleanza nazionale senza rivendicazioni né recriminazioni. Non potrei mai odiare quella che è stata per tanti anni la mia casa». Così Teodoro Buontempo ha annunciato, in una conferenza stampa a Montecitorio, la sua «separazione sofferta» dal partito di Fini e l'ingresso nel nuovo movimento fondato da Francesco Storace, "La Destra". «Sono stanco di stare in un partito - ha detto - in cui ormai i dirigenti riescono a mantenere la stessa posizione per pochi mesi al massimo. Ho sofferto tantissimo nell'ultimo periodo e una serie di circostanze mi porta a credere che si stia progettando la chiusura definitiva di Alleanza nazionale, senza che nessuno abbia il coraggio di ammetterlo».«An - ha detto Buontempo - ha sequestrato l'elettorato di centro destra. Per cinque anni non abbiamo fatto un congresso nazionale e dopo tutto questo tempo, con tutto quello che bolle nel pentolone della politica, il partito è stato lasciato alla deriva di congressi provinciali e regionali, senza che ci fosse un punto di riferimento. E, da questi congressi, non sono neppure usciti i delegati per l'eventuale congresso nazionale. Mi è stato impedito di controllare i tesseramenti e di guardare le ricevute di pagamento degli iscritti. Tutto questo mi porta a credere che si voglia chiudere il partito».«Quello che mi dispiace - ha sottolineato Buontempo - è che Fini avrebbe potuto andare al centro già da molto tempo, senza offendere la nostra storia e la nostra dignità, liberando innanzi tutto, il simbolo della Fiamma Tricolore. Fini ha chiuso il partito in una gabbia, impedendogli di prendere treni importanti come quello dell'immigrazione, appannaggio ormai della Lega, come quello della certezza della pena, di cui si occupa l'Italia dei Valori, o ancora come quello dell'anticomunismo, che ormai è un'esclusiva di Berlusconi».

ilmessaggero.it

domenica 15 luglio 2007

ARRIGHI LASCIA AN E PASSA CON STORACE

Alberto Arrighi, della direzione nazionale di An, ha rassegnato le proprie dimissioni da iscritto ad Alleanza Nazionale e da tutti gli incarichi interni con la lettera allegata indirizzata al proprio Presidente di Circolo, Alfredo Stella.
A renderlo noto e' lo stesso Arrighi, in una nota.
Arrighi, 39 anni, lecchese, gia' deputato nella scorsa legislatura e fino al 2004 Coordinatore nazionale dell'Associazione culturale di Area (Destra sociale), ha aderito ufficialmente al Movimento ''La Destra'' di Francesco Storace.
Arrighi, che giovanissimo ha ricoperto la carica di presidente provinciale di An a Lecco, e' stato inoltre il vicepresidente nazionale di Azione Giovani dal 1996 al 2001, il responsabile dell'Ufficio per le politiche di tutela del consumatore in seno alla Direzione nazionale di An dal 2002 al 2006, ed era fino ad oggi membro della segreteria generale dei Congressi di Alleanza Nazionale.

giovedì 5 luglio 2007

PAOLO SCARAVELLI SEGUE LA DESTRA

Lettera aperta agli iscritti ad Alleanza Nazionale

“Se ritorno con la mente alle ragioni profonde che, molti anni fa, mi hanno portato ad aderire alla destra politica, in Alleanza Nazionale non ne ritrovo oggi che il ricordo.
E’ il ricordo di battaglie politiche ed ideali che, pur nel trascorrere degli anni e nel mutare dei tempi, hanno tracciato sin qui il nostro cammino, un cammino percorso insieme a tanti di Voi, a quella autentica Comunità politica che è il popolo della destra, di quella destra che ha sempre posto, anche a costo di grandi sacrifici, valori semplici e profondi come linee guida della propria azione.
Non parlo di programmi, di formule, di alleanze, di convergenze ed equazioni, di sofisticati giochi di potere, parlo di onestà, di onore e di lealtà, parlo di coerenza, di coraggio, di Patria e di giustizia sociale; parlo insomma di quelle cose che hanno fatto grande la destra e di cui non si parla più da troppo tempo in quella che avrebbe voluto essere e, per molti anni ho sperato davvero che fosse, la grande destra di tutti gli italiani schierati sulla frontiera ideale della Rinascita nazionale.
La destra di cui in molti abbiamo il ricordo, si dirà, era la destra neofascista, quella un po’ contraddittoria e confusa, perennemente in bilico tra modernità e nostalgia, quella esiliata ai confini della storia e nel ghetto della vita, quella della testimonianza e di un orgoglio perennemente inattuale.
Può essere.
Ma quella era anche la destra dei Valori e del rigore morale.
Ed è bene oggi ricordarlo, perché a Fiuggi è proprio il neofascismo che avevamo giustamente deciso di abbandonare, non certo quei Valori, non certo il rigore morale.
Per troppo tempo la principale preoccupazione della classe dirigente di AN, ad ogni livello, è stata quella della c.d. legittimazione democratica, e lo è stata a tal punto da divenire per tutto il partito una vera e propria ossessione che, specie negli ultimi anni, ha espulso nei fatti ogni accenno a qualsiasi riferimento storico o culturale che potesse, anche solo per un attimo, rischiare di conferire alla destra italiana una identità, una identità capace di esigere da chiunque, in qualunque posizione si trovasse ad agire per il partito, al governo o all’opposizione, serietà e coerenza.
La necessità di rimuovere ogni diffidenza, in sostanza, ha da prima indotto la sua dirigenza ad una rimozione forzata del proprio passato (vissuto inspiegabilmente dai più, salvo rarissime eccezioni, con imbarazzo se non addirittura con un vero e proprio senso di colpa) e ora la sta svuotando progressivamente, lentamente, ma inesorabilmente, di tutto ciò che la caratterizza, di tutto ciò che la identifica, la distingue; insomma, la sta svuotando di ogni differenza.
Specie negli ultimi anni in AN si è fatto così, di errori e conquiste, tutto un gran fagotto da gettare frettolosamente alle ortiche, tanto è vero che oggi tanti nostri dirigenti sembrano emergere letteralmente dal nulla e, dunque, non vi è poi da stupirsi se parlano senza dire niente, espressioni emblematiche del vuoto della nostra epoca.
Ma nonostante tutto questo, nonostante le abiure e i cambiamenti, permanendo comunque, in certi ambienti (quelli che contano per davvero) una certa diffidenza, da qui a breve, ci verrà dunque richiesto di compiere il passo definitivo: rinunciare ufficialmente ad essere destra.
Così, di fatto, per poter ancora aspirare a posizioni di governo, AN sarà chiamata a gran voce dalla sua stessa classe dirigente a rinunciare a tutto ciò che la caratterizza, in definitiva, a rinunciare a sé stessa.
Le idee, dopo tutto, come Voi tutti ben sapete, sono già state progressivamente, giorno dopo giorno, sostituite dai programmi, i volantini dalle delibere, i militanti dalle tessere, i Valori e le speranze dai contributi, dai finanziamenti e le raccomandazioni.
So di non dire nulla di nuovo, questa è la politica pragmatica, realista, finalmente matura e concreta di Alleanza Nazionale.
Ma, giunti a questo punto, mi chiedo: si può ancora chiedere ad un giovane di militare in un partito (se ‘militare’ è ancora un termine consentito in un ambiente politico dove deve dominare sempre e comunque un linguaggio moderato) in cui la sua classe dirigente passa la maggior parte del proprio tempo sul lettino dello psicanalista?
Ma, giunti a questo punto, mi chiedo: si può anche solo pensare per un giorno di rimanere in un partito che quotidianamente trova la propria legittimazione non più nel modello di società che propone o nei Valori di cui è portatore ma ormai solo (o principalmente) nella possibilità per i suoi esponenti di partecipare a Consigli di Amministrazione di Enti o Società di ogni genere, a Giunte o a candidature per incarichi di ogni tipo e di ogni livello?
Si può condividere il proprio destino con persone a cui ormai, nella maggior parte dei casi, non interessa assolutamente più nulla dare un futuro alle proprie idee ma esattamente il contrario, cioè professare solo quelle idee che si ritiene possano avere un futuro e aiutino quindi a far carriera?
Si può in tutto questo giocarsi quotidianamente la faccia, camminare a testa alta, guardarsi ancora allo specchio?
Certo, si può.
Ma l’importante è avere chiaro tutto questo.
L’importante è che in fondo ciò che interessi veramente sia proprio partecipare a questa disfatta travestita da festa, partecipare alla politica efficiente e matura delle clientele, alla politica pragmatica della gestione del potere, la politica della concretezza, dei conti da pagare, la politica del salumiere e del suo garzone, che a volte si traveste da parlamentare, a volte da assessore, ma è sempre lì, con in mano la lista della spesa da recapitare.
Ma non è proprio questa la politica che per decenni la destra ha avversato e combattuto?
Ma non è questa la politica che quotidianamente calpesta i cittadini con la sua arroganza?
Ma non è questa la politica che genera in ogni persona onesta disprezzo e disgusto per la politica stessa?
Ma non è questa quella politica che, vantandosi di essere capace di generare privilegi e fortune per gli amici, alla fine produce anche sofferenza, ingiustizia profonda per gli indifesi, per i non protetti, per i non garantiti?
Ma non era proprio per protestare contro questo sistema che da ragazzi scendevamo in piazza?
Non era per protestare contro queste cose che denunciavamo per il nostro Paese l’urgenza di una politica nuova che avremmo dovuto realizzare da destra?
Come lo si può dimenticare?
Allora no, se si è coerenti con la storia della destra, non si può.
Non è questo infatti che abbiamo deciso a Fiuggi, non è questo il progetto che avevamo inteso realizzare aderendo e costruendo Alleanza Nazionale.
A Fiuggi, vorrei ricordare, abbiamo lasciato la “casa del Padre” per costruircene una nuova, più funzionale e luminosa, una grande casa dove potessero trovare spazio ed accoglienza i tanti che ci chiedevano di entrare, che chiedevano di condividere il nostro arredamento e le nostre bandiere.
Oggi ci viene chiesta una cosa ben diversa.
Ci viene chiesto di trasferirci tutti buoni e zitti in casa d’altri cercando, tra l’altro, di entrare pulendoci l’anima e i piedi senza far rumore, senza disturbare.
C’è una bella differenza tra la modernizzazione della destra e il voltafaccia.
Nel momento, dunque, in cui sono giunto alla sofferta ma serena decisione di ritenere ormai conclusa la mia esperienza in un Partito politico che, nel mio piccolo, nella mia Verona, ho comunque contribuito a fondare, un partito a cui ho dato molto e dal quale ben di più ho ricevuto, voglio solo qui ricordare quanto già scrissi molti anni fa ad alcuni amici quando, in altri tempi, in una Italia devastata dalla partitocrazia e dalla corruzione, decidemmo di abbandonare l’esperienza del Movimento Sociale Italiano per dare vita a qualcosa di nuovo di cui allora non avevamo ben chiaro neppure il nome, allora scrissi a quegli amici che “….un partito, qualsiasi partito, è solo uno strumento per affermare le proprie idee e nessuno strumento può essere valido in eterno”.
Oggi che, nonostante le apparenze, ritengo sia essenziale per il futuro del nostro Paese tentare con Francesco Storace una strada nuova per dare finalmente corpo e voce alla “rivoluzione conservatrice”, oggi semplicemente credo sia più importante la fedeltà alle cose in cui veramente si crede rispetto alla fedeltà ad un leader, semplicemente credo sia più importante il “patriottismo delle idee” rispetto al “patriottismo di partito” e che, dunque, a maggior ragione, quella mia considerazione di un tempo debba oggi valere anche per Alleanza Nazionale.
Con l’affetto e l’amicizia di sempre”.

Luglio, Estate 2007

Paolo Scaravelli

martedì 3 luglio 2007

Nuovo simbolo per Francesco Storace


Addio AN. Buon giorno "La Destra". "LaDestra" con l'articolo come "La Roma", confesso' qualche giorno fa Francesco Storace. Il simbolo della nuova formazionepolitica e' costituito da un cerchio diviso in due campi da una linea orizzontale bianca sulla quale compare la scritta "LaDESTRA". Blu in alto, tricolore in basso, con una mano che regge la fiaccola che parte dal campo verde ed arriva fino albordo superiore. La fiaccola non e' una novita' assoluta in quanto si tratta del vecchio simbolo del Fronte dellaGioventu', ai tempi del Msi ed oggi di Azione Giovani, organizzazione giovanile di AN. Ma Il simbolo dal Fronte vennepreso dalla Giovane Italia, organizzazione studentesca di Destra vicina al Msi, fondata nel 1954, e poi scioltasi nelFronte della Gioventu' nel 1971. La mano con la fiaccola sono di colore dorato. Il simbolo del movimento compare nel sito web di Francesco Storace.

Storace lascia Alleanza Nazionale

Francesco Storace lascia Alleanza Nazionale. La notizia era già nell'aria, oggi l'ufficialità con la pubblicazione delle dimissioni sul suo sito web. "Le mie dimissioni da Alleanza nazionale - scrive in una nota Storace - le ho inviate ieri sera al presidente del circolo di Alleanza Nazionale della Balduina, Daniele Marin, e le ho comunicate pochi minuti fa al presidente del gruppo al Senato, Altero Matteoli".
"Credo che questa non sia più la mia casa politica - si legge sul sito web dell'ex ministro della Salute - ed è facilmente immaginabile quale possa essere il mio stato d'animo nel prenderne atto. Ma vedo praticamente esaurita la funzione di Alleanza Nazionale nella rappresentanza dei valori della destra, con il suo leader molto impegnato nel tentare a tutti i costi, attraverso attraverso formule che si modificano quotidianamente e incomprensibilmente, nel liberarsi di quello che appare sempre più un fardello ingombrante per i suoi disegni politici".
"Sono umanamente dispiaciuto". Così il presidente di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, commenta le dimissioni dal partito di Francesco Storace. Fini, che ha appreso alla Camera la notizia della lettera di dimissioni dal partito dell'ex presidente della Regione Lazio, ha affidato a una breve dichiarazione scritta la sua reazione: "'Trovo le motivazioni politiche addotte da Storace inconsistenti, perché nessuno in Italia pensa che An non sia più un partito di destra. Ovviamente si tratta di capire cosa si intende per valori e programmi di destra'".