Era da Fiuggi –1995- che a destra non capitava qualcosa che lasciasse il segno. Il 10 novembre 2007 finalmente qualcosa di veramente importante è accaduto. L’Assemblea Costituente de la Destra che si è tenuta al palazzo dei Congressi dell’Eur, a Roma, è uno di quegli eventi che rimangono scritti nella storia della destra italiana. Lo sanno e lo hanno percepito quelli che c’erano. Lo hanno capito quelli che la nascita de la Destra l’hanno letta sul giornale o vista alla tivù. Chi credeva e/o sperava che l’avvenimento scivolasse via come una delle tante inutili convention, è servito. Non è nato un cespuglio, ma un nuovo soggetto politico con il quale tutti, d’ora in poi, dovranno fare i conti. Un partito che si colloca nel solco della tradizione della destra italiana ed europea e all’interno del centrodestra, come ha dimostrato, al di là di ogni dubbio, la presenza di Berlusconi durante gran parte della giornata inaugurale. L’intervento e le dichiarazioni del leader della coalizione non lasciano spazio ad equivoci: la Destra è parte integrante del centrodestra. Ne discende una prima, immediata, automatica, logica conseguenza: nessun veto potrà essere posto nei confronti del nuovo partito e dei suoi uomini, né al centro né in periferia. La Destra entra nell’alleanza a pieno titolo e con pari dignità. Da ciò ne discende una seconda conseguenza: An, facendo parte della Cdl, è un partito alleato, sullo stesso piano degli altri. Quindi -terza conseguenza- dalla fase delle polemiche, inevitabile nel momento del distacco, si deve passare alla fase della normalizzazione, in cui ognuno fa il suo gioco e svolge il suo ruolo in un clima di sana concorrenza. Come ha detto giustamente Storace . Inevitabilmente la , come l’ha definita Ferrara, oltre a far parlare di sé e a far dormire preoccupati i dirigenti di Fini, andrà a pescare anche nell’elettorato di An. Ma questo non può essere in alcun modo considerato “un atto ostile”. Fa parte della normale logica democratica, specie di quella proporzionalista, ri-abbracciata con il famoso “porcellum”, la legge elettorale in vigore. D’altra parte, come hanno avuto modo di ribadire più volte i suoi massimi esponenti, la Destra si rivolge a tutti gli elettori di destra, che oggi, com’è noto ai più accreditati sondaggisti, dividono i loro voti tra Fi, Lega, An e non-voto. Non solo. Consapevole del fatto che non bisogna mettere limiti alla provvidenza, la Destra non trascura di rivolgersi agli elettori del centrosinistra. Soprattutto a quelli “incazzati”.
Paolo Danieli portavoce Verona
Nessun commento:
Posta un commento