sabato 24 novembre 2007
mercoledì 21 novembre 2007
29 NOVEMBRE 2007 - MESTRE - RIUNIONE
Simpatizzanti ed iscritti a LA DESTRA di Francesco Storace sono invitati alla riunione che si terrà presso la sede del Centro Studi Patria e Tradizione in Mestre - P.le Giustiniani, giovedì 29 novembre 2007, alle ore 20.30.
O.d.g.:
- nuove realtà in provincia di Venezia e sviluppo del Movimento
- programmazione attività locale
- varie ed eventuali
Presiede la riunione il Portavoce provinciale di Venezia, Fabrizio Taranto
Info: 331\5062547
O.d.g.:
- nuove realtà in provincia di Venezia e sviluppo del Movimento
- programmazione attività locale
- varie ed eventuali
Presiede la riunione il Portavoce provinciale di Venezia, Fabrizio Taranto
Info: 331\5062547
Gioventù Italiana: Ciavardini è Innocente
Non bastano eroi e martiri a caratterizzare un movimento giovanile, non bastano neppure vessilli e bandiere a dare colore ad una formazione movimentista. Se noi oggi gettiamo le basi di Gioventù Italiana, lo dobbiamo fare nella convinzione che questa nuova casa ideale sia l’occasione per ribadire che noi degli anni di piombo, di quegli anni di violenze e di soprusi, ne siamo stati vittime e non carnefici.Anche se in tanti avrebbero voluto isolarci e ghettizzarci, dipingendoci come i primi fautori di uno stato di cose, dobbiamo trovare il coraggio di raccontare la nostra storia, una storia da troppi anni vissuta ma mai spiegata.Oggi marciamo per le strade al fianco dei più deboli, oggi scriviamo sui giornali e riusciamo ad imporci nello scenario politico nazionale , ma mai dobbiamo dimenticare che questa nostra presenza è stata pagata a duro prezzo da molti che ci hanno rimesso la vita e da altrettanti che ci hanno rimesso la libertà.Come Luigi Ciavardini , accusato ingiustamente di una strage non compiuta , accusato a prescindere , accusato a tavolino da chi ha voluto etichettare la strage come fascista , senza indagini ne mezzi termini .Luigi insieme a Valerio e Francesca sono divenuti i capri espiatori di una strage compiuta da una regia occulta che costruì in Italia una “strategia della tensione” tesa a destabilizzare lo Stato e a distrarre i cittadini da un governo e un sistema antipopolare che non aveva più consensi per rimanere in vita.Per troppi anni, la destra è stata usata come lo specchietto per le allodole, in grado di porre il giudizio popolare lontano dai partiti politici, gli stessi partiti politici che qualche anno dopo affondarono negli scandali di tangentopoli.Chiediamo giustizia , per dare un volto di dignità a questo paese a cui poco importa delle vittime innocenti , per le persone morte in quella strage e per chi la propria gioventù l’ha passata in carcere ingiustamente .Chiediamo che vengano riaperti i fascicoli di un tempo e che si aprano altre indagini tese a stabilire se ci sia stata oppure no un’interferenza occulta nelle indagini di allora.Chiediamo che sia fatta luce e verità sulla pagina più buia della storia della Repubblica Italiana.Ciavardini è InnocenteVerità per la Strage di Bologna .
Responsabile organizzativo Gioventù Italiana
Luca Lorenzi
martedì 20 novembre 2007
ROMA 10 - 11 NOVEMBRE 2007 FINISCE LA NOTTE DELLA DESTRA ITALIANA
Ciò che attendevamo da tempo è accaduto.
Quello che negli ultimi anni tantissimi militanti della Destra auspicavano si è realizzato a Roma, e significativamente al Palazzo dei Congressi dell'Eur, il 10 e 11 novembre.
Per quanto tempo ci si era detti: "dovrà nascere qualcosa di nuovo a Destra, qualcosa che sappia interpretare i Valori di un impegno politico che è stato e deve tornare ad essere unico e speciale nella vita politica italiana".
Così è stato. Grazie a Francesco Storace, grazie a Teodoro Buontempo, grazie ai fondatori de "La Destra" (mai nome di forza politica fu così esplicito, immediato, caratterizzante), grazie a tutti i "Costituenti" che si sono ritrovati a Roma in una due giorni segnata profondamente dai toni e dai contenuti fantastici, dalle emozioni vibranti e profonde, dalla carica di entusiasmo che ha contagiato tutti, nessuno escluso.
La Destra che vogliamo torna prepotentemente sulla scena politica.
La Destra Sociale e Nazionale, la Destra che lotta per difendere la vita e la dignità della persona, dal concepimento alla morte, la Destra che ascolta, interpreta e risponde ai bisogni più veri dei nostri connazionali, contro "la casta" e contro i poteri forti, la Destra che incarna lo spirito di una Comunità Nazionale ardita e coesa e che non si tira indietro davanti all'enorme responsabilità di dare soluzione a problemi profondi di una Patria per troppi anni tradita dalla politica, una Destra autentica e reale che dà tutta se stessa per la Libertà, la Giustizia e la Sicurezza.
Una Destra così rialza la bandiera e la fiaccola cadute di mano a chi non aveva più diritto di portarle innanzi e si pone come reale punto di riferimento per quanti continuano ad amare la Patria e la Libertà, la Vita e l'impegno politico e non si rassegnano a guardare passivamente lo scempio che le forze antinazionali, di tutte le matrici politiche, fanno di questa nostra Nazione e di questa nostra Europa.
Ora quanti si indignano per ciò che vedono quotidianamente accadere intorno a loro, hanno una Casa dove poter costruire un futuro migliore, un'ottima ragione per un impegno politico che veda il miglioramento delle condizioni di vita della Nazione al primo e unico posto.
Ora la notte della Destra Italiana è veramente finita।
Quello che negli ultimi anni tantissimi militanti della Destra auspicavano si è realizzato a Roma, e significativamente al Palazzo dei Congressi dell'Eur, il 10 e 11 novembre.
Per quanto tempo ci si era detti: "dovrà nascere qualcosa di nuovo a Destra, qualcosa che sappia interpretare i Valori di un impegno politico che è stato e deve tornare ad essere unico e speciale nella vita politica italiana".
Così è stato. Grazie a Francesco Storace, grazie a Teodoro Buontempo, grazie ai fondatori de "La Destra" (mai nome di forza politica fu così esplicito, immediato, caratterizzante), grazie a tutti i "Costituenti" che si sono ritrovati a Roma in una due giorni segnata profondamente dai toni e dai contenuti fantastici, dalle emozioni vibranti e profonde, dalla carica di entusiasmo che ha contagiato tutti, nessuno escluso.
La Destra che vogliamo torna prepotentemente sulla scena politica.
La Destra Sociale e Nazionale, la Destra che lotta per difendere la vita e la dignità della persona, dal concepimento alla morte, la Destra che ascolta, interpreta e risponde ai bisogni più veri dei nostri connazionali, contro "la casta" e contro i poteri forti, la Destra che incarna lo spirito di una Comunità Nazionale ardita e coesa e che non si tira indietro davanti all'enorme responsabilità di dare soluzione a problemi profondi di una Patria per troppi anni tradita dalla politica, una Destra autentica e reale che dà tutta se stessa per la Libertà, la Giustizia e la Sicurezza.
Una Destra così rialza la bandiera e la fiaccola cadute di mano a chi non aveva più diritto di portarle innanzi e si pone come reale punto di riferimento per quanti continuano ad amare la Patria e la Libertà, la Vita e l'impegno politico e non si rassegnano a guardare passivamente lo scempio che le forze antinazionali, di tutte le matrici politiche, fanno di questa nostra Nazione e di questa nostra Europa.
Ora quanti si indignano per ciò che vedono quotidianamente accadere intorno a loro, hanno una Casa dove poter costruire un futuro migliore, un'ottima ragione per un impegno politico che veda il miglioramento delle condizioni di vita della Nazione al primo e unico posto.
Ora la notte della Destra Italiana è veramente finita।
Fabrizio Taranto - Portavoce LA DESTRA Venezia
venerdì 16 novembre 2007
La Destra, qualcosa che lascia il segno
Era da Fiuggi –1995- che a destra non capitava qualcosa che lasciasse il segno. Il 10 novembre 2007 finalmente qualcosa di veramente importante è accaduto. L’Assemblea Costituente de la Destra che si è tenuta al palazzo dei Congressi dell’Eur, a Roma, è uno di quegli eventi che rimangono scritti nella storia della destra italiana. Lo sanno e lo hanno percepito quelli che c’erano. Lo hanno capito quelli che la nascita de la Destra l’hanno letta sul giornale o vista alla tivù. Chi credeva e/o sperava che l’avvenimento scivolasse via come una delle tante inutili convention, è servito. Non è nato un cespuglio, ma un nuovo soggetto politico con il quale tutti, d’ora in poi, dovranno fare i conti. Un partito che si colloca nel solco della tradizione della destra italiana ed europea e all’interno del centrodestra, come ha dimostrato, al di là di ogni dubbio, la presenza di Berlusconi durante gran parte della giornata inaugurale. L’intervento e le dichiarazioni del leader della coalizione non lasciano spazio ad equivoci: la Destra è parte integrante del centrodestra. Ne discende una prima, immediata, automatica, logica conseguenza: nessun veto potrà essere posto nei confronti del nuovo partito e dei suoi uomini, né al centro né in periferia. La Destra entra nell’alleanza a pieno titolo e con pari dignità. Da ciò ne discende una seconda conseguenza: An, facendo parte della Cdl, è un partito alleato, sullo stesso piano degli altri. Quindi -terza conseguenza- dalla fase delle polemiche, inevitabile nel momento del distacco, si deve passare alla fase della normalizzazione, in cui ognuno fa il suo gioco e svolge il suo ruolo in un clima di sana concorrenza. Come ha detto giustamente Storace . Inevitabilmente la , come l’ha definita Ferrara, oltre a far parlare di sé e a far dormire preoccupati i dirigenti di Fini, andrà a pescare anche nell’elettorato di An. Ma questo non può essere in alcun modo considerato “un atto ostile”. Fa parte della normale logica democratica, specie di quella proporzionalista, ri-abbracciata con il famoso “porcellum”, la legge elettorale in vigore. D’altra parte, come hanno avuto modo di ribadire più volte i suoi massimi esponenti, la Destra si rivolge a tutti gli elettori di destra, che oggi, com’è noto ai più accreditati sondaggisti, dividono i loro voti tra Fi, Lega, An e non-voto. Non solo. Consapevole del fatto che non bisogna mettere limiti alla provvidenza, la Destra non trascura di rivolgersi agli elettori del centrosinistra. Soprattutto a quelli “incazzati”.
Paolo Danieli portavoce Verona
L'anello del potere ha trasformato Gianfranco Fini in Gollum
Il Signore degli Anelli dovrebbe aver insegnato qualcosa a Gianfranco Fini. Ma a quanto vedo, ammesso che lo abbia letto, lo ha interpretato male. Sì è impersonificato nel personaggio sbagliato non capendo la morale di fondo che Tolkien voleva trasmettere, cioè che il bene trionfa sempre sul male. Ma tant’è. Ognuno sceglie come riferimento chi gli è più congeniale. Fini, evidentemente ha scelto, molto tempo fa, la figura di Gollum, l’hobbit dalle due facce. Così non sorprende che in questi ultimi mesi il leader di Alleanza Nazionale abbia cambiato idea in continuazione su referendum e conquista della leaderschip del centrodestra.Il 2 aprile scorso Gianfranco Fini, non più leader della destra italiana, in merito alla legge elettorale affermava che c'era "pieno accordo e piena sintonia partendo dalla proposta Calderoli. Ci siamo trovati d'accordo nel dire che l'unica cosa che non possiamo permettere al governo è quella di perdere tempo". Il 25 giugno, invece, nel corso di una manifestazione in piazza Duomo a Milano il Presidente di Alleanza Nazionale diceva: "Noi del centro destra commettemmo un errore a cambiare la legge elettorale maggioritaria ora l'unica via è il Referendum...Siamo i primi per numero di firme raccolte", dimenticando che nè Berlusconi, nè Bossi erano favorevoli al referendum.Fini era ormai partito, lancia in resta, nella sua battaglia referendaria che, in realtà non stava andando molto bene. Così, dall'alto della sua maestosità illuminata, negli ultimi 15 giorni utili alla raccolta delle firme riunì a Roma tutti i suoi responsabili nazionali, regionali e provinciali, nonchè gli eletti nei Consigli regionali, alla Camera e al Senato, obbligandoli a raccogliere personalmente non meno di 500 firme a testa. Pena la più orribili delle torture e punizioni che si possano perpetrare su un politico: la non ricandidatura.Le firme ovviamente arrivarono. Non si sa come, ma arrivarono. Una vera e propria sfacchinata. Tutti felici e contenti. Non tanto per aver ottenuto un risultato politico ma per aver salvato il posto. In fondo anche quello è un obiettivo legittimo.Tutti contenti quindi e pronti a partire verso spiagge assolate più o meno corredo da palme esotiche. Insomma il riposo era strameritato. Al ritorno dalle vacanze, tutti abbronzati, gli aennini pensarono di doversi preparare ad una battaglia referendaria in pompa magna. Ma...Super Gianfranco serbava per loro una sorpresa. Un'altra perla di saggezza politica infilata da un leader che nel frattempo si era perso per strada una parte, quella identitaria e sociale, del partito. Una parte importante guidata da Francesco Storace e Teodoro Buontempo. Non certo due figure di secondo piano nel panorama politico nazionale e della destra che, stanchi delle angherie e dei silenzi del Palazzo alle giuste richieste di una base stufa delle derive centriste di An, mentre il buon Fini faceva le sue amate immersioni, si riunivano a Roma per fondare un partito nuovo: La Destra. Subito bollato come un fuoco di paglia, l'ennesimo zero virgola...Immersioni e spiagge assolate a parte giungeva, come sempre, il 4 settembre. Non era un 4 settembre come gli altri e non perchè mancassero i soliti 4 giorni all'infausta data dell'8 settembre che ci costò la coniazione di un nuovo verbo nella grammatica inglese (to badogliate), ma perchè quel giorno da Gemonio, da casa del Senatur, dopo l’incontro tra Berlusconi, Bossi e Fini la Cdl escludeva definitivamente la via referendaria e si diceva sì al mantenimento dell’attuale situazione. "Una eventuale nuova normativa", dichiararono i tre leader di partito, "dovrà uniformarsi a tre punti: bipolarismo, indicazione preventiva di alleanze e del premier e uno sbarramento". Chissà se in cuor loro i militanti di An hanno vissuto quel giorno come l'ennesimo 8 settembre da mandar giù.Oggi il nostro buon alleato, abbandonando l'applomb inglese, infervorato dalla non avvenuta "spallata" al Senato, cerca di sparigliare le carte andando all'assalto di Berlusconi. Rilanciando la carta referendaria (chissà che non si riveli l'aenne-sima figuraccia modello elefantino) e mostrando i muscoli (abbastanza flosci se stiamo ai filmati di Striscia la notizia), sognando la leadership della Cdl.Chi conosce bene Fini sa che tutta questa manfrina che ha armato non ha nulla a che fare con un ideale politico, con uno spirito di partito, esagerando, con il bene degli italiani.Nemmeno per sogno. A Fini, che fin da giovane ha tracciato nella sua mente il suo percorso politico, il partito in sè non interessa. Il suo unico scopo è quello di andare alla conquista di Palazzo Chigi. Da giovane sognava le stanze del Partito che fu di Almirante. Riuscì nel suo intento. Ora, ovviamente, punta più in altro e non ha certo remore se per conquistare l’obiettivo deve contrapporsi, anche ferocemente, a chi lo ha elevato di rango. Fini va all'assalto del Cavaliere così come John Wayne andava all'assalto dei Vietcong in Berretti Verdi. In fondo John Wayne è da sempre il suo mito cinematografico.
C'è comunque un doppio obiettivo nella sua azione, quello di tentare di annullare oltre al Cavaliere anche ciò che è nato a destra di An. Anzi, ciò che si candida a sostituire An: La Destra. Sfumato il sogno di un partito unico dove convogliare i colonnelli che tiene in pugno da anni, dissolto al sole il miraggio del Partito Popolare Europeo, ecco che dal cilindro rispunta la battaglia referendarie e la caccia alla leadership della Cdl.Ma in questa parodia tolkeniana chi è Gandalf e chi Mordor in questo scontro finale? E soprattutto chi è Frodo che avrà il compito di distruggere l'anello del male? Fini, in questo momento non rappresenta certo Gandalf nè tantomeno Mordor. Forse, come ho detto in precedenza, è più assimilabile ad un Gollum che ha assaporato il potere dell'anello e ne è rimasto schiavo. Eppure, nonostante tutto, anche Gianfranco Fini dovrebbe sapere che Gollum, per la bramosia del potere, finì per liquefarsi insieme all'anello.
Stefano Schiavi
C'è comunque un doppio obiettivo nella sua azione, quello di tentare di annullare oltre al Cavaliere anche ciò che è nato a destra di An. Anzi, ciò che si candida a sostituire An: La Destra. Sfumato il sogno di un partito unico dove convogliare i colonnelli che tiene in pugno da anni, dissolto al sole il miraggio del Partito Popolare Europeo, ecco che dal cilindro rispunta la battaglia referendarie e la caccia alla leadership della Cdl.Ma in questa parodia tolkeniana chi è Gandalf e chi Mordor in questo scontro finale? E soprattutto chi è Frodo che avrà il compito di distruggere l'anello del male? Fini, in questo momento non rappresenta certo Gandalf nè tantomeno Mordor. Forse, come ho detto in precedenza, è più assimilabile ad un Gollum che ha assaporato il potere dell'anello e ne è rimasto schiavo. Eppure, nonostante tutto, anche Gianfranco Fini dovrebbe sapere che Gollum, per la bramosia del potere, finì per liquefarsi insieme all'anello.
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