sabato 26 luglio 2008
Venerdì 8 agosto manifestazione nazionale di Gioventù Italiana a Roma a sostegno del popolo tibetano
Gioventù Italiana movimento giovanile de La Destra , venerdì 8 agosto scenderà in piazza a Roma in una manifestazione nazionale per il Tibet Libero lo annuncia Luca Lorenzi a nome di tutta la dirigenza di Gioventù Italiana , la manifestazione sarà in concomitanza con la Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Pechino, il ritrovo è fissato per le ore 15 a Largo dei Lombardi, su Via del Corso, nel cuore della Capitale. Saremo tantissimi per protestare contro la Cina comunista e per chiedere che la nostra nazionale partecipi alla manifestazione olimpica non con il tricolore ma con la bandiera del Coni , in segno di protesta contro le violazioni dei diritti umani perpetrati da decenni dalla dittatura cinese. Alla manifestazione parteciperanno anche i big della Destra.
“Esistono tragedie e comportamenti a cui chi crede ancora di poter cambiare il mondo non può permettersi di assistere immobile!” è quanto dichiarano Aimone Ferrario Bonanni e Francesco Ciccone, ideatori dell’iniziativa “Stop Cina! Free Tibet, Free Europe”
“Non possiamo esimerci dal sentirci vicini alla sofferenza del popolo tibetano, e dall’affiancarla a quella di chi nel nostro Paese è costretto alla soglia della povertà da uno stipendio da fame o da un licenziamento. Situazioni in vero molto diverse ma originate dalla stessa sprezzante violenza ed ignoranza di quelle regole di rispetto per l’Uomo e per i Popoli che dovrebbero rappresentare le fondamenta di qualunque Stato. Ed è questa diversità congenita che ci impedisce di accettare questi Giochi Olimpici. Lo Sport può e deve avvicinare ed unire, serve a riscoprire una radice di Valori comuni, laddove questa radice non esiste, una manifestazione sportiva come le Olimpiadi perde il suo senso e rimane solo una vuota scatola pubblicitaria a servizio degli interessi di legittimazione e sdoganamento di un regime criminale”.
“Di fronte ai recenti accadimenti in Tibet, ed alle proposte di boicottaggio che alcuni esponenti della società, del mondo sportivo o politico hanno avanzato, si è levata una serie di voci contrarie, in nome degli ideali Olimpici, della non politicizzazione della manifestazione dei cinque cerchi. Un coro di “the show must go on” che facilmente si impone di fronte al silenzio della stampa sul problema Tibet e alle timide voci dei principali esponenti politici. Ma quale show, quale spettacolo deve continuare? Quello dei massacri della popolazione tibetana che rivendica la propria indipendenza, violentemente usurpata e negata dalla Cina comunista fin dal 1949? Quello della carcerazione di oltre mille oppositori politici protagonisti delle manifestazioni di piazza duramente represse dalla Polizia cinese? Oppure a continuare dev’essere lo show dell’Occidente schiavo della volontà di dominio mondiale della Cina capital-comunista che sta riuscendo a farci calpestare gli ideali su cui si fondano le nostre democrazie?”.
“Non è pensabile che le Federazioni boicottino le Olimpiadi? Allora chiediamo che tutte le Società che sponsorizzano la manifestazione o che grazie ad essa beneficeranno di lucrosi ricavi (pensiamo alle concessionarie pubblicitarie di tv e carta stampata…) devolvano una quota a sostegno del Tibet e della sua lotta non violenta per l’indipendenza. Gesto concreto che varrebbe forse più di mille parole. Combattiamo questa battaglia perché è la nostra battaglia, quella per la libertà dei Popoli e per la difesa dei nostri Valori. Se chi ha nelle mani i fili del potere ha timore di schierarsi pubblicamente contro il colosso cinese Noi non possiamo certo abbassare la testa e tacere, Noi non vogliamo renderci complici di un tale gioco, Noi non guarderemo le Olimpiadi”.
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