lunedì 28 aprile 2008

NOI NON DIMENTICHIAMO: SERGIO RAMELLI PRESENTE !



Il 13 marzo 1975 per Milano e per molti milanesi era una delle tante giornate
primaverili: i primi caldi raggi di sole, le piante fiorite all’ ombra dei primi grattacieli, i ragazzi sui banchi di scuola che già pensavano a come impegnare le loro giornate estive lasciandosi alle spalle l’ennesimo anno s colastico, i lavoratori accerchiati dal caos metropolitano e il passare inesorabile del tempo che scandiva le giornate di chi una vita l’aveva già vissuta. Per un giovane, per una famiglia e per una intera comunità politica quella non fu una giornata come le altre; Sergio Ramelli stava rincasando dopo una giornata passata tra i banchi di scuola, sicuramente pensando alla pizza o al cinema con gli amici, ad una ragazza o alla madre che lo attendeva alla finestra come è usuale per una ragazzo e i suoi 17 anni fatti di gioia e speranza. Quel giorno un ragazzo non rincasò mai, una madre non potè riabbracciare il suo figliolo; Sergio fu vigliaccamente aggredito da una commando di giovani comunisti i quali armati di chiavi inglesi e da un odio irrefrenabile lo colpirono sistematicamente alla testa, costringendo una madre ad accudire il figlio su un letto di morte lungo 47 giorni prima di vederselo portare via dal vento. A distanza di trentatrè anni il 29 di aprile per noi significa dolore ed una grande tristezza colma di lacrime: in questi anni non si è mai cercata vendetta per questo ignobile gesto ma si vuole chiarezza e trasparenza sull’ accaduto e sul come sia possibile che quegli assassini siano liberi, e liberi anche di esercitare professioni di un certo rilievo sociale. Sappiamo che in questa terra benedetta per molti uomini non ci sarà mai una degna sepoltura, un doveroso ricordo o un giusto processo che faccia luce sugli eventi. Ma abbiamo una solo consapevolezza: lui da lassù ci osserva, ci guida , ci sostiene nelle nostre battaglie ed è vivo nei nostri cuori…..CIAO SERGIO…………

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