INTERROGAZIONE – al ministro della giustizia
Per sapere se e’ a conoscenza degli esiti della recente sentenza della Corte di Cassazione in ordine al processo sulla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, con la quale e’ stata confermata la condanna a 30 anni di reclusione per Luigi Ciavardini, che all’epoca dei fatti aveva appena 17 anni;se e’ a conoscenza che il processo si e’ sviluppato soprattutto grazie alle testimonianze a rate di due pentiti, Izzo e Sparti, il primo dei quali e’ tristemente noto per i numerosi delitti compiuti fino a pochissimo tempo fa, mentre il secondo – a cui fu diagnosticato oltre vent’anni orsono un fulmineo tumore al pancreas, per il quale usci’ dal carcere - e’ scomparso solo poco tempo addietro; se e’ a conoscenza del fatto che Ciavardini fu assolto in primo grado e condannato invece in appello; se e’ a conoscenza del mancato utilizzo, agli atti del processo, dei lavori della commissione Mitrokhin, che portavano a responsabilita’ internazionali per la strage dell’80, grazie alle rogatorie dei giudici francesi, tedeschi e ungheresi, in particolare sulla presenza del gruppo del terrorista Carlos l’1 e 2 agosto di quell’anno nel capoluogo emiliano; se risponde a verita' che il pm di primo grado fu il magistrato Libero Mancuso, oggi assessore nella giunta Cofferati e che il pg in Cassazione e'stato lo stesso Vito D'Ambrosio, gia' presidente per dieci anni della regione Marche; per conoscere quali iniziative intenda intraprendere per un accertamento realmente rigoroso dei fatti avvenuti e sulle reali responsabilita’ per la strage di Bologna, anche per evitare il tradizionale doppiopesismo che punta a privilegiare in questo paese colpevoli eccellenti come Adriano Sofri e a criminalizzare innocenti scomodi come Luigi Ciavardini.
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